3 settembre 2016 “Cronaca sentimentale dell Itinerarium Rosaliae”

Il giorno 3 settembre, alle ore 11,40, il Presidente Arcuri, in compagnia di Restuccia e Radosta, procedono ad un riscontro sul campo delle frequenze operative più opportune da utilizzare durante la manifestazione religiosa sul monte Pellegrino.

In postazione Falde rimane Radosta, mentre Arcuri e Restuccia si portano in progressione fino alle tre postazioni prestabilite.

Dalle prove effettuate si è rilevato che in tutte le posizioni le comunicazioni erano accessibili in maniera sempre più chiara e forte in rapporto all’altezza: man mano che si saliva, migliorava la qualità e l’intensità del segnale sia sul ponte civile che sull’R6a.

La mia precedente esperienza, e la sola per l’occasione, è stata quella dello scorso anno nella postazione ‘Falde’, dove ho potuto constatare e descrivere il massiccio ininterrotto flusso dei devoti di S. Rosalia, palermitani e non, che si avviavano per il tradizionale vecchio percorso, che portava più celermente alla grotta di S. Rosalia.

La mia umana curiosità era però rivolta, quest’anno, ma in verità già fin dalla precedente edizione di fronte alla fiumana di gente che mi sono passati davanti, a quello che presumevo avvenisse alla tanto agognata meta dei pellegrini.

Per il conseguimento di tale obiettivo, mi sono messo a disposizione dell’ERA di Palermo, in occasione dell’acchianata di quest’anno, affinché de visu potessi constatare il comportamento dei miei concittadini verso la Santuzza sotto l’aspetto della devozione, facendomi assegnare alla postazione ‘Santuario’ per il servizio di Protezione civile, in compagnia del caro amico e collega Andrea Failla, IT9 AAD.

L’esperienza è stata non solo esaustiva, ma non ho tema di definirla sconvolgente.

Arrivati al vasto pianoro, che in fondo si biforca sulla destra verso l’Ercta, ove si trova la gigantesca statua di S.Rosalia rivolta, come faro, verso il mar Tirreno e sulla sinistra verso la panoramica per Mondello, con la macchina di Andrea ci siamo piazzati in prossimità del bivio, ove avremmo dovuto trovare le autombulanze della Croce Rossa, ma in sua assenza, ci siamo ugualmente ivi sistemati.

Nell’attesa, come per istinto, abbiamo guadagnato la scalinata, alla cui sommità si ergeva maestoso il Santuario e l’ingresso alla sacra grotta ed ove si indirizzava il maggiore ed ovvio flusso di pellegrini.

Conseguentemente, per noi, si profilava la possibilità di osservare abbastanza da vicino la scena e poter eventualmente meglio offrire la nostra assistenza.

Ivi ci è venuto incontro il rettore del Santuario, che per prima ci ha scorto ed ha sollecitato il nostro impegno anche per la domenica successiva, in quanto il pellegrinaggio si sarebbe protratto fino ad allora e persino oltre.

Abbiamo precisato che il nostro gratuito intervento, poteva avvenire solo dopo richiesta ufficiale alla nostra Associazione.

Ci siamo quindi soffermati ad osservare i devoti, mentre accendevano e depositavano i loro ceri attorno alla statua di S. Rosalia, posta in un primo terrazzamento a fianco della scalinata, recitando le loro preci e le sicure istanze di miracoli, mentre un gruppo di volontari del Santuario, continuamente spurgavano dai ceri il ripiano circolare attorno al piedistallo della Santa, per depositarli in appositi carrelli in metallo, da trasferire in una ampia terrazza adiacente: era un continuo andirivieni!

Ciò si rendeva, tuttavia, necessario, anche al fine di evitare, in breve tempo, l’intasamento dei ceri ed il conseguente inevitabile pericolo d’incendio degli stessi.

Ci siamo soffermati a scattare qualche foto, anche su sollecitazione via whatsApp da parte di colleghi, curiosi di vedere quanto accadesse in quei momenti nei pressi della grotta, inviandone testimonianza visiva in tempo reale.

Abbiamo approfittato poi dell’opportunità del non ancora massiccio afflusso di gente, per introdurci nella grotta e, magari, estrinsecare alla Santuzza, come io ho fatto, anche le nostre più pressanti aspirazioni, da comuni mortali ( e chi non ne ha di questi tempi? ), recitando le nostre sentite preci, con l’agognata speranza che fossero esaudite come quelle dei tanti, che hanno lasciato nella grotta, ai piedi della grande statua, i loro ex voto…..un’infinità, per grazia ricevuta!

Ridiscendendo le scale e ritornando alla nostra postazione, ci siamo accorti, che nel frattempo il flusso della gente si faceva sempre più insistente, ma non trovando ancora le autoambulanze della Croce Rossa, dopo un fugace spuntino, siamo tornati nel luogo, meta dei fedeli.

Nel frattempo la fiumana dei pellegrini si andava intensificando e si rendeva necessario, su richiesta del sovrintendente del Santuario, aiutare gli altri volontari a regolarne il flusso in salita e in discesa, onde impedire rallentamenti, che avrebbero causato seri intasamenti nella circolazione.

Qui incontrammo il medico della Croce Rossa, lo stesso che abbiamo conosciuto io e Andrea al Festino, che ci comunicava di essere in postazione, ma ho, altresì, potuto assistere per la prima volta a scene che mi hanno sconvolto.

Tra gli innumerevoli fedeli che s’incamminavano lungo la scalinata in direzione della grotta, di tanto in tanto se ne scorgevano taluni inerpicarsi in ginocchio, spesso senza alcuna protezione, lungo la scalinata con incredibile sofferenza, non soltanto causata dallo strofinio delle nude ginocchia sulla dura pietra, fortunatamente oramai ben levigata da questa consolidata espressione di fede, ma anche distrutti dalla fatica di salire in quella terribile posizione gradino per gradino.

Mi hanno particolarmente colpito due giovani, sicuramente sposi, la cui moglie con grande stento avanzava quasi strisciando, mentre il ragazzo cercava istintivamente di prodigarsi per aiutarla a salire, ma vistosamente respinto. Questa scena mi ha commosso, al pensiero della causa di tanta cercata sofferenza……. Forse il desiderio intenso di un figlio che non arrivava, visto che la ragazza appariva di ottima salute, o del figlio arrivato e gravemente ammalato? Chi sa? Ma il solo pensiero mi riempiva di tristezza.

La scena che ha tormentato più a fondo il mio animo, fino a commuovermi, è stata quella di una donna, di evidente fragile struttura, pallida ed emaciata, mentre con inumana sofferenza avanzava su ogni singolo gradino. Dal canto loro i familiari, con aria colma di rassegnata mestizia, la attorniavano senza manifestare il minimo accenno di intervento ad adiuvandum.

Sono rimasto perplesso innanzi a tutto questo, ma poi ho subito realizzato che, inevitabilmente la ragazza dovesse essere affetta da qualche male incurabile e che, questo fosse l’ultimo tentativo di aiutarsi a sopravvivere: affidarsi al miracolo di S.Rosalia……..I familiari, anch’essi speranzosi, la lasciavano fare per non inficiare il buon esito del voto. Dio solo sa quale tormento per non poterla aiutare! Non ho potuto trattenere le lacrime ed ho sentito il bisogno di espiazione, per aver osato anch’io invocare alla Santa la sua intercessione, perché risolvesse problemi miei personali, che, di fronte a quella scena, mi sono sembrati banali.

All’una e mezza circa il nostro Presidente, con Fabrizio Restuccia, mi hanno dato il cambio, sostituendomi con Giovanni Scelfo e, dopo un non tanto facile percorso in discesa verso le Falde, si è conclusa questa faticosa, ma esaltante e spiritualmente rigenerante giornata di volontariato all’insegna dell’ European Radioamateurs Association.

Da notizie di altre postazioni, si è appreso che tutto è andato nel migliore dei modi e che pochi interventi sanitari si sono resi necessari a Mezzo Arancio, nella struttura sanitaria all’uopo approntata dalla Croce Rossa.

Unico problema riscontrato nella postazione Santuario, l’impossibilità di poter utilizzare il Ponte Civile per disturbi, simili a fruscii continui, probabilmente causati dalle strutture commerciali con tutte le loro apparecchiature, per la circostanza, ovviamente in piena attività, ma fortunatamente c’era l’R6a che proprio qui andava a gonfie vele.

Per tutto il resto, senza tema di smentita, può senz’altro affermarsi che l’E.R.A. è tenuta nella più alta considerazione, come si è potuto riscontrare da parte dell’ Ente tutore, nella fattispecie il Comune di Palermo, nonché il gestore del Santuario, il quale ha insistito, a che la domenica 11 settembre fossimo presenti anche per il prosieguo della manifestazione.

Questi i partecipanti al pellegrinaggio al santuario di S.Rosalia:

Cardella, Restuccia, Riccobono, Battiato, Culotta, Giardina, Marletta A, Marletta F, Failla, Scelfo, Arcuri, Naselli, Radosta.

In tutto 13 operatori che dovranno trovarsi alle 17 alle Falde di Montepellegrino.

E queste le Postazioni:

Falde, Mezzo Arancio, Boschetto, Santuario.

Postazione Mezzo Arancio

Con camper gentilmente messo a disposizione da Elio:

operatori: Riccobono, Battiato

Postazione Boschetto

2 auto private

Restuccia, Marletta A. fino a 01,00, Marletta F. fino a 01,00

Postazione Santuario

Furgoncino privato

Failla

Radosta fino a 01,00

A disposizione alle Falde con Pegaso 1 resteranno:

Scelfo, Culotta, Naselli fino alle 01,00, Arcuri, Giardina.

FREQUENZE DA UTILIZZARE:

civile e radioamatoriale, con riserva di comunicare le frequenze definitive specifiche e il piano alternativo.

Capo maglia: postazione Falde

Punto ERA di riferimento: Postazione Mezzo Arancio

Il cambio turno sarà a cura del Presidente con mezzo ERA.

 

IT9Wat Mimmo Radosta

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Author: Mimmo Radosta